Associazione Dominicana Hermanas Mirabal

L’Associazione Domenicana “Sorelle Mirabal” Genova

L’associazione prende questo nome per ricordare le nostre eroine, le sorelle mirabal, di cui narriamo qui la storia (in fondo alla pagina)

 

E’ indipendente, apartitica, senza scopo li lucro. Il nostro obiettivo ha come finalità azioni di promozione che abbiano una ricaduta sull’economia della Repubblica Domenicana al fine di limitare la forte immigrazione dal nostro paese, strettamente legata alla situazione economica, attraverso:

  • lo sviluppo dei contatti con enti pubblici e privati
  • l’integrazione dei cittadini domenicani in Italia
  • la promozione della cultura e delle tradizioni del popolo domenicano
  • lo sviluppo delle relazioni e il mantenimento dei contatti con altre associazioni
  • la promozione del turismo verso il nostro paese
  • il sostegno della solidarietà con le differenti comunità etniche presenti in Italia.

 

Per raggiungere questi obiettivi, l’associazione utilizza:

  • pubblicazioni che informano gli associati ed i partecipanti riguardo manifestazioni culturali
  • organizza corsi di lingua spagnola e di gastronomia
  • diffonde la musica, il folklore e l’arte domenicana

L’associazione è composta da soci fondatori, onorari e ordinari.

Soci fondatori: le cittadine e i cittadini domenicani che hanno firmato l’atto costitutivo della associazione.

Soci onorari: i cittadini di altre nazioni sposati o conviventi con le cittadine e i cittadini domenicani.

 

Soci ordinari: le cittadine e i cittadini domenicani residenti nel territorio italiano

 

Il consiglio direttivo è composto di sette persone: un presidente, un vice presidente, un segretario, un tesoriere e tre consiglieri.

 

La repubblica Domenicana è “una Perla nei Caraibi”, noi domenicani che siamo per il mondo vorremmo far conoscere il nostro paese.

 

Chi desidera ricevere informazioni può contattarci presso la nostra direzione provvisoria:

Presidente Luis F. Lora

Via Zella 9/17 16159 Genova

Tel. 010 645787     Cell. 333 4259405

Per scriverci:

Associazione domenicana

Direzione:

Presidente Luis

Margoth

 

 

Storia delle sorelle Mirabal

Patria, Minerva e Maria Teresa Mirabal, meglio conosciute come “le Sorelle Mirabal” sono nate regione di Ojo de Agua (Occhi d’acqua) provincia di Salcedo – Repubblica Domenicana; figlie dei coniugi Mercedes Reyes ed Enrique Mirabal.

 

Vivono la loro gioventù negli anni della dittatura trujillista, una delle più severe dell’America Latina. Questo tirannico e brutale ambiente politico e sociale, risvegliò molto presto le loro coscienze sulla necessità di libertà e rispetto dei diritti delle donne domenicane.

 

In questo modo, le sorelle Mirabal incarnano negli anni 50, la passione per la libertà e ed il valore, impegnandosi con decisione nei confronti della lotta contro il governo trujillista.

 

Patria Mirabal (1924) la maggiore delle sorelle, contrae matrimonio nel 1942, con Pedro Gonzalez Cruz, dall’unione nascono quattro figli Nelson, Noris, Mercedes e Raul Ernesto.

 

Minerva Mirabal (1926) donna di gran cultura e volontà di ferro, militò nella resistenza antitrujillista dal 1949.

Nel 1954 si unisce in matrimonio con Manuel Aurelio Tavares Justo (Manolo). Ebbero due figli Minou y Manolo.

Portò avanti i suoi studi presso la facoltà di Diritto dell’Università di Santo Domingo, laureandosi in Diritto nel 1957.

 

Maria Teresa Mirabal (1935) fece i suoi studi presso la facoltà di Ingegneria e Architettura di Santo Domingo, ottenendo il titolo di agronomo. Con le sorelle condivide l’impegno di porre fine alla dittatura trujillista. Nel 1958 contrae matrimonio con l’ingegner Leandro Guzman, nasce una figlia, Jacqueline.

 

 

La ribellione e l’impegno di queste tre giovani di fronte alle atrocità del regime, prende via con la costituzione del Movimento 14 di Giugno presso l'abitazione di Conuco di Patria Mirabal nel 1960, sotto la direzione di Manolo Travares Justo con la partecipazione delle sorelle Mirabal.

Questo gruppo politico clandestino, si espanse in tutto il paese, viene strutturato attraverso nuclei i quali combattono la dittatura. In seguito il gruppo si diventa Gioventù Democratica, strutturandosi in cellule di tre persone che vuole emulare la Santa Strinità.

 

Nel 1958, vi è una recrudescenza della dittatura, che rivolge una forte persecuzione contro gli elementi del movimento. Le sorelle Mirabal ed altri attivisti del gruppo vengono reclusi inviati a “La 40” (carcere di tortura e morte) e i loro beni espropriati.

 

Le sorelle vengono liberate tempo dopo, i coniugi restano reclusi.

 

Il 25 di novembre del 1960, le sorelle Mirabal, accompagnate dall’autista Rufino de la Cruz, vanno a fare visita ai mariti Manolo e Leandro, trasferiti nel carcere della città di Puerto Plata. Questo fa parte di una trama per assassinarle. Gli agenti del servizio di intelligenza militare le arrestano nel momento in cui fanno ritorno a Salcedo.

 

L'autista viene ucciso e le sorelle Mirabal prese a bastonate fino a renderle moribonde. In seguito, per simulare un incidente, vengono messe in macchina. Sentendo, però, un lamento proveniente dall'interno dell'auto gli agenti si rendono conto che Minerva è ancora viva. Viene uccisa con una pallottola alla nuca e il veicolo spinto giù per un dirupo.

 

La morte delle sorelle Mirabal ha svegliato la indignazione nazionale e ha acceso il fuoco della ribellione interna.  Anche la pressione internazionale contro il regime, ha portato alla caduta della dittatura, il tiranno viene giustiziato in una imboscata il 30 maggio del 1961.

 

SE MI AMMAZZANO IO TIRERO’ FUORI LE MIE BRACCIA DALLA TOMBA, E LE STRINGERÒ PIU’ FORTE Minerva Mirabal.

 

Nel nostro paese e nel mondo il 25 di novembre si commemora il Giorno Internazionale della Non Violenza nei Confronti della Donna

 

La commemorazione di questa data ha origine al primo Incontro Internazionale Femminista, celebrato in Colombia, nell’anno 1980. In quel incontro la Repubblica Domenicana propose questa data in onore delle tre sorelle Domenicane Patria, Minerva e Maria Teresa Mirabal, che furono brutalmente assassinate il 25 novembre del 1960 dalla dittatura trujillista.

 

In modo progressivo, molti paesi si sono uniti nella commemorazione di questo giorno, come simbolo del clamore e della denuncia di fronte al maltrattamento fisico e psicologico verso le donne e le bambine.

 

Nel 1998, l’assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato all’unanimità la internazionalizzazione della commemorazione di questa data.